IRENE CHIAS, GIOVANE AUTRICE DI SUCCESSO

Oggi siamo con Irene Chias che ha da poco pubblicato un bellissimo romanzo ambientato in Sicilia ed ecco cosa ci racconta di sé.
Chi è Irene Chias e come nasce la passione per la letteratura?
“Il mio interesse per la lettura e le storie è sempre stato presente. Ho avuto la fortuna di crescere in una casa piena di libri, essendo i miei genitori lettori voraci. Ma non ascoltavo i loro consigli piuttosto classici rispetto alla mia età e da ragazzina sgattaiolavo nello studio per prendere di nascosto i racconti di Poe dalla libreria. Ho studiato Lettere, specializzandomi in Storia e Critica del Cinema. L’incontro con alcuni autori ha poi preso la forma di interesse per una nuova narrazione, al di là della specifica suddivisione fra discipline. La mia tesi – La percezione della terza dimensione nell’esperienza cinematografica – fu infatti frutto dell’incontro fra la storia del cinema, la psicologia della percezione e l’ottica. La vita poi mi ha portato anche a occuparmi di economia.”
Di che cosa parla “Fiore d’agave, fiore di scimmia”? E’ una storia vera o autobiografica?
“La domanda sull’autobiografico è in agguato ad ogni libro. Si tratta di finzione, però come Adelaide Dattilo sono siciliana e come lei ho a che fare col mondo dell’editoria, le sue fissazioni e le sue idiosincrasie. Tuttavia, non sono una scrittrice di fantascienza. Lei ama Dick e Lovecraft. A me piacciono, ma non li considero il mio riferimento assoluto. Il suo agente la spinge a creare qualcosa di più vendibile: un “romanzo femminile siciliano”. Io non ci ho mai provato. Adelaide decide di provarci e da Milano va a trascorrere tre settimane nel paesino siciliano di sua nonna. Qui inizia a scrivere una storia di passioni e antiche tradizioni, con Adelasia come personaggio principale. Mentre la sua protagonista, distrutta dal tradimento del fidanzato, ritrova se stessa e risolve un antico mistero, Adelaide affronta l’arrivo del fidanzato, incontra lontani parenti e conosce l’enigmatica Genova, un personaggio chiave della storia. Al paese da cartolina del suo romanzo fa da contraltare quello reale: svuotato di possibilità, afflitto da disoccupazione, arretratezza e abbandono, dove la distopia è cronaca quotidiana. Guidata come Dick dall’I-Ching, Adelaide fa i conti con le sue origini e il suo presente. Adelasia, inizialmente lontanissima, finisce col somigliare alla sua autrice, come le due Sicilie inizialmente contrapposte finiscono con lo sfumare l’una nell’altra.”
Quali sono le Sue altre opere edite e cosa cerca di comunicare al lettore?
“Chi legge trae sempre il suo messaggio alla luce della sua esperienza personale, messaggi che a volte rispondono alle mie intenzioni e a volte mi stupiscono, quasi sempre positivamente. A parte diversi racconti, ho pubblicato altri tre romanzi. Sono ateo e ti amo (Elliot, 2010) è la storia di tre donne “in transito”. Parla della difficile relazione fra due bisogni contrapposti, quello di un’autorealizzazione che presuppone il distacco e quello di un ritorno, emotivo e geografico, alle origini. Constatando quanto venga percepita come normale la violenza sessuale ai danni di donne e quanto assurda, inverosimile e inaccettabile quella sugli uomini, la protagonista di Esercizi di sevizia e seduzione (Mondadori, 2013) conduce una sua battaglia personale contro gli stereotipi anche riscrivendo a generi invertiti alcuni classici dello stupro, imponendo poi ad alcuni uomini deprecabili di ascoltare la lettura delle sue pagine. Non cercare l’uomo capra (Laurana, 2016) parla di migrazioni, incontri e scontri culturali, è un libro quasi corale sullo smarrimento e sul girovagare erotico e geografico secondo il modello dei protagonisti del ‘Satyricon’, sulla retorica dei meccanismi identitari, sulle trappole dell’amore romantico.”
Quali sono i Suoi autori e generi preferiti?
“Autori e generi preferiti cambiano di continuo, posso però dire che se da un lato ci sono i libri godibili, quelli che veramente fanno parte del mio bagaglio sono quelli che hanno contribuito a mutare, molto o poco, la mia prospettiva sul mondo, quelli che hanno ampliato il mio modo di guardare al reale. E di solito si tratta di quegli autori che non hanno paura di scavalcare i confini della mera narrativa o della saggistica. Faccio solo un nome, uno dei più popolari: Oliver Sacks, ma ce ne sarebbero molti altri. “
Le prossime presentazioni…
“Non so cosa l’allarme Covid potrà permetterci. Certamente online con la casa editrice Laurana cercheremo di essere quanto più attivi possibile. Seguendo la mia pagina facebook o il mio account Twitter, o quelli di Laurana, si potrà essere aggiornati in tempo reale sui programmi di presentazioni, reali o virtuali.”
Francesca Rossetti